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A Santa Teresa del Bambin Gesù, a Legnano, generosità e un posto per chi ha bisogno non sono mai mancati. Da anni, la mensa di quella che è stata chiamata la “Casa della carità” offre almeno cinquanta pasti ogni giorno a chi non ha niente da mangiare.
L’intero piano superiore dello stesso edificio da un paio di mesi è stato completamente riadattato per ospitare otto persone fuggite dalla guerra in Ucraina. Persone come Maria, 28 anni, fuggita da Mykolaïv, una delle città più colpite in queste settimane.
Insieme a lei c’è anche chi, come Marina, era stata a Legnano due anni e mezzo per lavoro. Per l’Italia aveva già coltivato dei progetti, tant’è che aveva studiato l’italiano quando ancora viveva in Ucraina, vicino a Chernivtsi. Ora è stata costretta a tornare con suo figlio Bogdan e con sua mamma. La sua speranza è di costruire qui un futuro per sé e per la propria famiglia, a prescindere dalla guerra.
In parrocchia, quello che sta accadendo in Ucraina ha spinto padre Renato Rosso a confrontarsi un’altra volta con le devastazioni della guerra. Questa volta in modo mediato, ma per dodici anni quelle devastazioni le ha toccate e viste con i propri occhi, tra Palestina, Libano, Giordania ed Egitto.
Padre Renato racconta che a Santa Teresa aveva già trovato una comunità attiva: negli ambienti dell’oratorio da anni si tiene un doposcuola, la mensa per i bisognosi è una realtà consolidata. Fare qualcosa per aiutare i profughi dell’Ucraina ha richiesto tanto lavoro, ma in poco tempo, grazie ad altre realtà del terzo settore, si è costruita una rete capace di affrontare le esigenze principali. L’accoglienza è stata possibile con la collaborazione dell’associazione “Il Sole nel cuore”, che opera all’ospedale di Legnano, e soprattutto grazie alla solidarietà di fedeli e volontari. Fabrizio Talarico, educatore della parrocchia, spiega d’altro canto come gli aiuti economici promessi dallo Stato, finora, non si siano visti.
Luca Parena
L'articolo Legnano, un edificio della parrocchia diventa una casa per chi fugge dalla guerra in Ucraina proviene da Radio Popolare. |